Cittadinanza europea: Grazie Depardieu, aiutaci a costruire gli Stati Uniti d’Europa!

Gerard Depardieu
Gerard Depardieu

«Ringrazio Gérard Depardieu per aver ricordato a noi tutti che siamo cittadini europei. Una superpotenza qual è l’Europa sembra abitata da figure mediocri, incapaci non solo di prendere atto della dimensione continentale europea ma, soprattutto, di proiettarla nell’adeguata dimensione geopolitica mondiale. Anziché agire da patrioti europei con un forte sentimento di appartenenza, trionfano i vecchi nazionalismi che portano gli Stati a litigare fra loro, così come nell’Italia dei Comuni in epoca medievale.

Invece di costruire il forte mercato interno di mezzo miliardo di euro-cittadini, capace di competere a livello mondiale con potenze come Stati Uniti e Cina, ci si sbrana internamente, come mostra il recente caso del tutti contro la Germania». Questo il commento di Giorgio Pagano, Segretario dell’Associazione Radicale Esperanto, alla notizia che l’attore francese Gérard Depardieu avrebbe rotto il sodalizio con la sua madrepatria, riconsegnando passaporto e securité sociale. «A tale proposito, un unico regime fiscale dovrebbe essere condiviso da tutti gli Stati membri dell’Unione, dando alle imprese le stesse opportunità».

«Depardieu ha affermato con fierezza di essere ‘un vero europeo, un cittadino del mondo’, sottolineando il suo diritto a trasferirsi da uno Stato ad un altro dell’Europa. Questo non può che essere apprezzato. Vale la pena rammentare, inoltre, che l’attore non ha deciso di trasferirsi in uno dei paradisi fiscali ormai noti come le isole Cayman, le Bahamas o il principato del Liechtenstein, ma in un piccolo paesino belga. Per consolidare questo senso di appartenenza, sarebbe utile creare proprio uno strumento come il passaporto europeo, in lingua federale», conclude il Segretario dell’Era.

Roma, 17-12-2012

 

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