In 100 si ricordano d’essere gli eredi di Leonardo da Vinci e ricorrono al TAR contro la distruzione dell’italiano al Politecnico milanese.

Dichiarazione di Giorgio Pagano, Segretario dell’Associazione Radicale Esperanto

Esprimo la mia più viva soddisfazione nel riconoscere che esiste ancora una cultura italiana degna di quel 70% di beni culturali del mondo qui pensata e prodotta nella lingua che i rinnegati della patria del PoliMi vogliono distruggere quali collaborazionisti interni di quei mercati anglofoni che oggi puntano alla distruzione della moneta europea e dell’intera Unione Europea – ha esordito il dirigente Radicale.

Azzone e i suoi Bravi accademici non hanno sentito ragioni e non hanno sentito il ridicolo mondiale di una università italiana erede della massima figura politecnica del mondo, Leonardo da Vinci, che come innovazione non trova di meglio che alienare agli italiani un’università pubblica per produrre ingegneri, architetti e disegnatori inglesi.
L’auspicio è che tutto il sangue e le vite versate per la libertà degli italiani attraverso un Risorgimento, tre guerre d’Indipendenza Italiane, 2 guerre mondiali e una Resistenza antifascista non siano stati versati invano ma, altresì, che questa divenga l’occasione per gridare “la misura è colma” e segnare la Riscossa di noi italiani ovunque nel mondo. Forti del nostro imparagonabile passato culturale e artefici creativi del nostro nuovo futuro europeo – ha continuato il Segretario dell’ERA.

Ringrazio ad uno ad uno tutti i 100 Resistenti del PoliMi e farò in modo che già sul nostro sito “democrazialinguistica.it” il loro Ricorso sia integralmente presente per dar modo a tutti gli italiani nel mondo di poterlo leggere e capire il grado di aberrazione culturale raggiunto e di quanto sia opportuno sostenere con forza quei 100 Resistenti – ha concluso Giorgio Pagano.


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